Policoro - Guida Turistica

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.: POLICORO
 Policoro è un comune di 15.601 abitanti in provincia di Matera.
 Policoro è posizionata sulla fertile pianura di Metaponto a cinque chilometri dal Mar Jonio. È il terzo centro della provincia di Matera come popolazione, ed è il secondo come importanza economica e culturale.
 Sorge a poca distanza dalle rovine dell'antica città di Heraclea, importante centro della Magna Grecia sorto nel VI secolo a.C., dove nel 280 a.C. i Romani combatterono Pirro. Dal medioevo si sviluppò un piccolo centro urbano nelle vicinanze del Castello Baronale. Nel 1959 cessò di essere frazione di Montalbano Jonico e divenne comune autonomo. Da allora c'è stato un notevole incremento demografico che ha portato Policoro ad essere il quinto centro della regione,infatti è naturalmente candidata a divenire la prossima nuova provincia, insieme a Melfi, della regione. In proposito, infatti, si è parlato dell'unione del territorio comunale con quello di Scanzano Jonico così da formare la città di Heraklea con circa 25.000 abitanti. La comunità spera che si avveri tutto ciò al più presto poiché potrebbe essere un' importante occasione di sviluppo economico ed occupazionale sia per le due città interessate che per i comuni limitrofi.
.: LA STORIA - HERACLEA
Heraclea (‘?????e?a in greco) fu un'antica città della Magna Grecia lucana, situata nei pressi dell'attuale Policoro. Fu fondata dai coloni Tarantini e Thurioti intorno al 434 a.C. su un'altura tra i fiumi Agri e Sinni sui resti della città di Siris, e nel 374 a.C. fu scelta come capitale della Lega Italiota al posto di Thurii che era caduta in mano ai Lucani. Nel 280 a.C. la città fu teatro della Battaglia di Heraclea tra Taranto e Roma. Sempre intorno al 280 a.C. i Romani proposero alla città di Heraclea uno speciale trattato di alleanza, riuscendo a sottrarla all'influenza di Taranto e facendola diventare città confederata di Roma. A questo periodo risalgono anche le Tavole di Heraclea, attualmente conservate al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, tavole di bronzo con testi in greco riguardanti l'ordinamento pubblico e costituzionale della città. Sul retro di queste è trascritta la Lex Iulia Municipalis. Alla fine della guerra tra Romani e Tarantini, Heraclea, come tutta la Lucania e la Puglia, cadde sotto il dominio romano. Nel 212 a.C. la città fu assediata e conquistata da Annibale. Successivamente diventò nuovamente una città fiorente, e i suoi abitanti furono descritti come Nobiles Homines da Cicerone nel Pro Archia, l'apologia del poeta Archia, cittadino di Heraclea. Nell'89 a.C. fu data agli Heraclidi la cittadinanza romana con la Lex Plautia Papiria. Durante tutta l'età repubblicana, Heraclea viene turbata da tumulti sociali, giunti al culmine nel 72 a.C. con il passaggio di Spartaco. La popolazione allora si rifugiò nella parte alta della città. Durante l'età imperiale cominciò invece la sua decadenza. Le rovine sono attualmente visitabili insieme al Museo Nazionale della Sirtide di Policoro che custodisce la maggior parte dei reperti lì trovati. Dell'antica città nella parte bassa si possono notare il Tempio di Atena, di cui restano le fondamenta, e il Tempio di Demetra. Sull'acropoli invece i resti della città si sono meglio conservati ed è visibile l'impianto urbano costituito da assi viari ortogonali. A ovest è situato il quartiere dei ceramista con le case con fornaci annesse. A sud e a ovest sono situate le necropoli.